Martedì, 19 Febbraio 2019 16:59

2° punto programma elettorale Tiziano Galeazzi: economia e amministrazione

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Amministrazione ed economia sono due elementi fondamentali per ogni comunità. L’amministrazione è un po’ come lo scheletro: sorregge i cittadini nello svolgimento corretto degli aspetti burocratici; l’economia, d’altra parte, è il cuore pulsante del territorio, è il motore che dà il via a tutti quei meccanismi che garantiscono il benessere e la serenità dei cittadini.

Se economia e amministrazione non sono coordinate e sviluppate a dovere una comunità, grande o piccola che sia, è destinata a vivere un’esistenza stagnante e senza prospettive. Ed è quello che sta succedendo nel Ticino negli ultimi anni.

Nel 2018 i media hanno parlato di una crisi economica inesistente, di una situazione che non è così tragica, di un Ticino che addirittura ha registrato uno sviluppo economico più rapido rispetto agli Stati Uniti e all’Europa Occidentale. Se così fosse, perché il terziario sta sparendo? Perché per le PMI sono destinate ad estinguersi se non si interviene prontamente?

 

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Lo saprete anche meglio di me: quando esiste un settore che non funziona questo è legato ad altre mille problematiche.

Perché allora il ceto medio non riesce a toccare con mano questa ripresa economica di cui si parla tanto? Quale potrebbe essere la causa scatenante per una situazione così spiacevole?

Andiamo con ordine e rispondiamo alla prima domanda. Le legislature passate hanno puntano molto sulle relazioni con l’Unione Europea, poco male. La libera circolazione e l’assunzione di massa di frontalieri dovevano portare i propri frutti in termini di sviluppo economico, ma così non è stato. Il motivo? Beh, forse l’ho ripetuto fin troppe volte, ma il Ticino non è un territorio attraente né per poter condurre una vita serena, in termini di fiscalità, né per avviare un’attività professionale.

Il Governo fino ad ora si è concentrato ben poco sul cuore pulsante del Ticino: i suoi cittadini.

 

Le cause di un’economia arretrata e iter amministrativi e burocratici intricati e datati sono molteplici, e anche in questo caso non possiamo puntare il dito su un unico partito, un’unica legislatura, un unico esponente politico. Quella che abbiamo vissuto negli ultimi anni è stata una reazione a catena che nessuno è riuscito ad arrestare:

mancanza di sviluppo del territorio e della mobilità → Ticino poco attraente per turisti e investimenti esteri → economia stagnante → amministrazione pubblica dominata da incompetenza e iter di vecchio stampo.

Non voglio sembrare fatalista. Anche in questo caso mi sento stimolato di dare il mio contributo per mettere le basi per un Ticino rivisto, con amministrazioni e politiche economiche che sì, puntano ad elevare il territorio come un punto di riferimento, ma che devono essere sviluppate per mettere al centro il cittadino ticinese.

 

Elezioni Gran Consiglio 2019: ripartire dalle basi per lo sviluppo economico del Ticino

 

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Come hai visto lo sviluppo economico di una regione è legato a numerosi fattori, come turismo e mobilità, ad esempio, due punti che ho approfondito anche nel mio programma elettorale.

Da dove iniziare quindi perché il Ticino riacquisti la sua stabilità economica e punti su iter amministrativi più semplificati, e perché no, più comprensibili sia per il cittadino che per le imprese?

 

La strada è lunga, ma ecco alcuni dei punti su cui si potrebbe lavorare durante la prossima legislatura:

  • Revisionare l’amministrazione pubblica riguardante il settore economico, affinché si riduca la burocrazia e si velocizzino le procedure amministrative. Questa azione potrebbe prendere una forma concreta attraverso l’introduzione di sistemi digitali, ad esempio, sia per la gestione delle operazioni interne, sia per la relazione con cittadino e altri enti privati o pubblici. In questo senso, il digitale arriva in nostro soccorso per rendere gli attuali processi amministrativi troppo appesantiti dalla burocrazia, più snelli e accessibili e meno scoraggianti;

  • Rendere il territorio più propenso e agevolato ad accogliere relazioni tra imprenditoria interna ed esterna, attraverso l’istituzione di Poli tecnologici. Questi Poli avranno la funzione di veri e propri incubatori per nuove realtà che puntano sull’innovazione e sulla tecnologia. In questo modo il Ticino non sarebbe più un territorio “vecchio” e poco interessante, ma un punto di riferimento per nuove realtà industriali, che a loro volta costituirebbero nuovi posti di lavoro ed eventuali investimenti esteri;

  • Elevare il Ticino a un valido centro economico, a pari passo con gli altri cantoni svizzeri. Questa frase racchiude l’obiettivo finale di tutte le azioni che sarebbe bene intraprendere. Il Ticino, purtroppo, si è sempre “distinto” come l’ultimo dei Cantoni, in fatto di sviluppo economico e turistico. Ora è arrivato il momento di cambiare la situazione.

 

Nel 2019 non possiamo più permetterci il “lusso” di un’economia stagnante; un’economia che mette a repentaglio il piccolo imprenditore e le attività di famiglia.

È arrivato il momento di ricostruire le fondamenta del Ticino, per ridare la serenità alla nostra comunità e finalmente aprire le nostre porte mostrandoci preparati ad abbracciare il tanto atteso sviluppo economico del territorio.

 

Se anche tu sei pronto a ridare luce al Ticino insieme a me scopri gli altri punti del mio programma elettorale. Scarica il PDF gratuito per scoprire altre informazioni utili sulle azioni da intraprendere non solo per lo sviluppo economico del Ticino, ma anche per la riqualificazione territoriale, lo sviluppo della mobilità e della socialità e molto altro.

 

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Ultima modifica il Lunedì, 25 Febbraio 2019 08:47