Venerdì, 25 Gennaio 2019 15:05

Elezioni Gran Consiglio: 4 punti critici che la nuova legislatura dovrebbe affrontare

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In questo articolo abbiamo dato qualche spunto per quanto riguarda la composizione del Gran Consiglio ticinese.

Nello specifico, abbiamo visto:
    • quali sono le commissioni che compongono il Parlamento;
    • che ruoli hanno;
    • qual è il rapporto tra Gran Consiglio e Consiglio di Stato, in merito alla proposta di nuove leggi e normative.

 

Quella che è emersa, è una struttura consolidata, che dà spazio anche ad oggetti e problematiche che spaziano al di fuori di questioni economiche o giuridiche. Fino ad ora ci siamo concentrati sul pratico e sui fatti, ma è arrivato il momento di dare uno sguardo al futuro. 

Le imminenti elezioni del 7 aprile, potrebbero comportare una totale ricomposizione delle commissioni del Gran Consiglio e dei dipartimenti del Consiglio di StatoSarà proprio compito della legislatura 2019-2023 di affrontare tematiche delicate, che riguardano lo sviluppo del territorio ticinese.

La delicata relazione svizzera con l’UE e il rapporto del Ticino con gli altri Cantoni, nascondono questioni più radicate, che riguardano in primis il popolo ticinese e il suo territorio.

Partendo dall’attuale situazione economica, lavorativa e territoriale del Canton Ticino, facciamo una piccola previsione sui punti di dibattito principali che potrebbero essere affrontati dalla nuova legislatura.

Elezioni per il Gran Consiglio: una previsione sui principali punti di dibattito

 

persone che votano

Frontalieri

Il tema caldo per eccellenza quando parliamo del ticino. quello dei frontalieri è un discorso molto delicato, che a sua volta apre una vasta spirale di argomenti. nel 2017 sono stati registrati 65.184 lavoratori frontalieri solo nel ticino, con un aumento del 4,9% rispetto all’anno precedente.

Da una parte il traffico di lavoratori “esterni” mette a repentaglio la mobilità di una regione che ha già poca disponibilità di mezzi di trasporto pubblici efficienti. Dall’altra, si apre il discorso del lavoro e dell’assunzione dei cosiddetti lavoratori “indigeni”, ossia di capitale umano ticinese.

 

Entrambe le conseguenze delle problematiche “causate” dai frontalieri racchiudono altri fenomeni, che si possono riassumere nei seguenti punti:
    • gli ingorghi causati dal traffico dei frontalieri sono frutto della mancanza di mezzi di trasporto e di collegamento, che siano effettivamente funzionali sotto il punto di vista dei percorsi e degli orari, sia per i locali, che per i frontalieri;
    • le aziende preferiscono l’assunzione di manodopera oltre il confine a minor costo, perché non sono incentivate ad assumere professionisti del territorio;
    • sul territorio ticinese, spesso, non sono di fatto presenti figure professionali abbastanza formate per ricoprire determinati ruoli.

 

 

Fuga di cervelli

Il fenomeno migratorio tra i più giovani caratteristico dei paesi Sud-Europei colpisce anche il Ticino. La tendenza tra i neodiplomati è quella di emigrare per continuare con la propria istruzione. Una volta compiuta questa impresa però, questi non sono né incentivati, né stimolati a condividere le nuove conoscenze acquisite sul territorio ticinese.

Il Canton Ticino tutt’oggi si mostra come una meta poco allettante per nuove realtà industriali o di commercio. Artigiani e imprenditori sono ancorati ad una visione di “fare affari” datata, ma sono anche scoraggiati dalle pubbliche amministrazioni, la cui assistenza non è altro che un iter burocratico pari ad un labirinto.

Quindi, da una parte abbiamo datori di lavoro scoraggiati, frustrati e con poca volontà di adeguarsi. Dall’altra invece, dei giovani professionisti che non trovano nessun tipo di stimolo per l’inizio o lo sviluppo di una carriera nel Ticino.

 

Sviluppo economico

Rispetto agli altri cantoni svizzeri, il Ticino si trova in una posizione svantaggiata per quanto riguarda l’economia. Non solo in passato non sono state intraprese delle azioni specifiche per attuare una strategia di sviluppo economico, ma si nota anche un certo timore nell’aprirsi verso relazioni esterne che potrebbero giovare la situazione economica corrente.

 

Sviluppo turistico

ticino lago valle

Le bellezze del territorio ticinese sono incomparabili. Dalle Valli, ai laghi Ceresio e Verbano, le potenzialità di uno sviluppo turistico sono pressoché infinite.

Ovviamente, quando si parla di uno sviluppo turistico e territoriale, si intendono delle azioni di carattere sostenibile, che avrebbero 0 impatto ambientale.

Attualmente il Ticino non è nemmeno considerato una meta turistica, ma un territorio di fatto “vecchio”. L’assenza di attività a scopo ludico o di intrattenimento grava fortemente sull’immagine del Cantone, e anche sul suo sviluppo economico. Questi sono solamente alcuni dei punti che potrebbero essere considerati cruciali per lo sviluppo del territorio ticinese, e per offrire alla sua comunità un’esistenza più serena, più sicura.

Le tematiche elencate verranno mai discusse dal Gran Consiglio? Non lo possiamo sapere fino ai risultati delle elezioni.

Ma sappiamo una cosa. Per un deputato e un capogruppo queste sono tematiche sulle quali bisogna intraprendere delle azioni concrete.

 

Scarica gratuitamente il programma elettorale di Tiziano Galeazzi, candidato al Gran Consiglio per la legislatura 2019-2023. In questo PDF troverai le proposte non solo di un politico, ma di un uomo che vuole ridare la luce al Ticino, mettendo al primo posto la comunità e il territorio.

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Ultima modifica il Venerdì, 01 Febbraio 2019 17:49