Spesso nelle ultime settimane mi è stato chiesto se sono favorevole o meno al nuovo progetto per il Polo sportivo e degli eventi (PSE). La mia risposta convinta è sì. Il nuovo progetto non solo garantirà alle associazioni sportive, ai nostri atleti (anche d’élite) di avere una casa dello sport nel luganese ma permetterà a tutto il comparto di Cornaredo di essere riqualificato e valorizzato. Ma andiamo con ordine.

Come detto i contenuti sportivi, in questo progetto che ha l’ambizione di creare una sinergia tra i partner sportivi di tutto il luganese e non solo, saranno importanti. È impensabile che oggigiorno i nostri atleti e sportivi, e le giovani promesse del futuro debbano spostarsi da Lugano, un Comune di oltre 66mila abitanti, su tutto il territorio ticinese perché in città non vi sono strutture all’altezza o perché quelle attuali sono inutilizzabili e vetuste. A tal proposito ricordo ancora quelle tristi immagini viste in un recente approfondimento televisivo dove notiamo il degrado strutturale negli spogliatori dello stadio o le infiltrazioni d’acqua importanti nelle cantine. Quelle immagini non fanno bene a una città come la nostra che da sempre vuole essere all’avanguardia in Ticino. Non possiamo dunque più attendere, non possiamo permetterci di dare un’immagine del genere agli sportivi che da tutto il Ticino e da tutta la Svizzera giungono a Lugano per allenarsi o per praticare il proprio sport.

Come detto però questo importante progetto del PSE oltre ad aggiornare le strutture sportive, ridisegnerà un comparto pregiato della nostra città, il quartiere di Cornaredo. La porta d’entrata a nord di Lugano, una vetrina. Chi entrerà attraverso la galleria Vedeggio-Cassarate a Lugano troverà un quartiere del tutto nuovo, ridisegnato, valorizzato con aree ricreative. Da troppo tempo ci sentiamo dire che a Lugano non si fa nulla per migliorare i quartieri dal punto di vista urbano e architettonico, che la nostra città deve aggiornarsi e restare al passo con i tempi anche dal profilo ricreativo. Ecco questo progetto va proprio in quella direzione donando una maggiore qualità di vita a Lugano con un parco di ben 12mila metri quadri.

Non ascoltiamo dunque le sirene delle solite cassandre che vorrebbero congelare Lugano così com’è nel tempo, ferma al palo per altri venti o trent’anni. Questo treno – come si suol dire - passa una sola volta, e se questa volta non lo prendiamo saremo costretti ad aspettare molti, troppi anni prima di poter realizzare un progetto importante per lo sport ma anche per la nostra cittadinanza.

La questione dei ristorni all'Italia oramai si trascina da diversi anni. In effetti si, vi è un accordo del 1974 ma sembra proprio che all'Italia, volerlo cambiare, non gli interessa un bel nulla, anzi.

Dalle parole del Presidente del Consiglio della regione Lombardia Alessandro Fermi sembra chiaro che il famoso Accordo parafato nel 2015 sia solo carta straccia per il Belpaese. A dimostrazione che avevamo ragione sulla debolezza dei nostri emissari in quel di Roma anni fa. Ecco alcune dichiarazioni riprese da Fermi:

Lugano, 04 novembre 2019

 

Il 29 ottobre 2018 inoltrai, con alcuni colleghi, un'interrogazione in merito al sempre più diffuso fenomeno Airbnb in Ticino.
Oggi, di fenomeno non si può più parlare, visto che oramai sembra una situazione ben radicata sul territorio cantonale: dagli ultimi dati pubblicati dall’osservatorio del turismo vallesano per il 2018, in Ticino risulta un giro di ricavi di ca. 32 milioni di franchi, nell'intera Svizzera tra i 250 mio e 500 mio fr. 

Sembra assurdo pensarlo e scriverlo, ma il Ticino è un paziente malato dove si fa di tutto per non mostrarlo, ma la cartella clinica è sotto gli occhi di tutti noi e non possiamo più nasconderla.

Sviluppo economico, sviluppo territoriale e della mobilità, sviluppo del mercato del lavoro, sviluppo del turismo e sviluppo della socialità e dell’educazione. Questi sono i cinque  punti che mi stanno a cuore per contribuire a risvegliare questo paese dal “coma farmacologico” in cui si trova. Gli eventi che lo hanno portato in un letto d’ospedale li conosciamo tutti benissimo e in questa mia breve opinione vorrei toccare due dei cinque punti elencati sopra.

Lugano, 24 gennaio 2019

 

Lugano, si è tornato a parlare di microplastiche. Nell’occhio del ciclone il lago Ceresio, specchio d’acqua del quale mi ero già preoccupato tempo fa. È movimentato gennaio, a Lugano. Mentre la città nel cuore del Ticino si riprendeva dalle vacanze natalizie, dal profondo del Ceresio, tornavano a galla gli esiti di uno studio condotto sull’ammaliante specchio d’acqua. Tra le acque più inquinate, appunto, si annovera il lago Ceresio, affollato di microplastiche.

Zurigo, venerdì 11 gennaio 2019

Bellinzona - Il Consiglio di Stato risponde all’interrogazione di Galeazzi: nessuno controlla che il Salmo Svizzero venga insegnato nella scuola dell’obbligo. Il parlamentare UDC ammonisce: in gioco il retaggio culturale del paese.