Tiziano Galeazzi - Mi fa tanto piacere per lei, presidente Fermi

La questione dei ristorni all'Italia oramai si trascina da diversi anni. In effetti si, vi è un accordo del 1974 ma sembra proprio che all'Italia, volerlo cambiare, non gli interessa un bel nulla, anzi.

Dalle parole del Presidente del Consiglio della regione Lombardia Alessandro Fermi sembra chiaro che il famoso Accordo parafato nel 2015 sia solo carta straccia per il Belpaese. A dimostrazione che avevamo ragione sulla debolezza dei nostri emissari in quel di Roma anni fa. Ecco alcune dichiarazioni riprese da Fermi:

 (...) Fermi ha inoltre ribadito che l’attribuzione dei ristorni fiscali relativi al 2017 conferma la bontà dell’accordo del 1974, "che resta più che mai valido e attuale, nonostante le dichiarazioni strumentali e propagandistiche dell’UDC ticinese". (...). Parole chiave come "bontà dell’accordo del '74" e che "resta più che valido e attuale", la dice lunga...
 

Altro che propaganda UDC, quel accordo è stato parafato dai due Governi, ma noi come al solito subito a firmarlo, mentre dalla parte italiana sembra sia finito in un cassetto in quel di Roma. Ovviamente questa mancata firma italiana ha portato e porta ancora molte conseguenze al nostro Paese. Ad esempio, la fumosa road map che permetteva l'accesso al mercato finanziario italiano da parte di operatori svizzeri.

Ancora una volta siamo stati presi in giro ma non come UDC, bensì come un Paese intero e un Ticino sempre più sommerso dal frontalierato. Dopo la votazione sull'iniziativa UDC del 9 febbraio 2014, (votata dal popolo) ma affossata da Berna, scrissi in un articolo che ben presto saremmo arrivati a 80'000 frontalieri in Ticino e la maggior parte nel terziario. Quanto mai lo scrissi, come altri colleghi: oggi siamo a quasi 70'000 e nell'arco di 2 anni ci arriveremo.

Oltre a dare decine di milioni all'anno, si ha anche il tempo di criticare un partito svizzero di maggioranza e per di più di un Paese straniero. Caro Signor Fermi, una sensibilità la sua fuori dalle righe. Ringrazi piuttosto il Ticino e la Svizzera se in Lombardia avete trovato un nuovo ammortizzatore sociale che vi compensi dall'alta percentuale di disoccupazione.

Noi continueremo a batterci affinché si possa tornare agli anni prima dei bilaterali e prossimamente andremo di nuovo a votare per lo stop a questi sciagurati accordi del primo pacchetto con l'UE.

Nel mentre, il prossimo 10 dicembre mi attiverò, come l'anno scorso, ad inoltrare una ennesima mozione, con la stessa data, che vada dritta al cuore del Governo Ticinese affinché congeli i ristorni 2018 (altre decine di milioni) su un conto della nostra Banca Stato della Repubblica del Cantone Ticino, fin tanto che la sua amata Italia a Roma, Signor Fermi, non firmi l'accordo con la Svizzera datato 2015. Una mancanza vergognosa che si trascina ormai da 4 anni.

Tiziano Galeazzi
Deputato UDC